Bondai: Birre ed escursioni

Altra gita a tema birra lo scorso 29 Ottobre: questa volta tra le Alpi Friulane, più precisamente a Sutrio al Birrificio Bondai. Si trattava di un evento organizzato in collaborazione tra Homebrewers FVG e Homebrewers Gorizia, con visita al birrificio e degustazione birre. Vista la location in mezzo alla natura, io e la mia ragazza Noemi abbiamo deciso di prenderci due giorni per visitare il birrificio e goderci qualche escursione tra le Alpi.

Giorno 1: Visita al birrificio

Dato che siamo arrivati a Sutrio con parecchio anticipo, prima di andare in birrificio io e Noemi siamo andati a fare colazione presso l’enoteca Il Marangon, un locale con una bellissima ed accogliente veranda in legno piacevolmente riscaldata dalla bellissima giornata di sole.

Finita la colazione abbiamo raggiunto il birrificio aspettando un po’ perché arrivassero tutti prima di spostarci nella taproom, dove i presidenti delle due associazioni assieme al mastro birraio Luca ci hanno dato il benvenuto. Non ero mai stato in questo birrificio, e devo ammettere che sono rimasto colpito dalla taproom elegante, pulita, ordinata ed interamente in legno con poltrone negli angoli: un’atmosfera perfetta per un birrificio di montagna. Oltre a un discorso, il benvenuto consisteva in un bicchiere di Landscape, una Landbier che per l’occasione è stata spillata direttamente da botte.

Dopo le presentazioni e la birra di benvenuto Luca ci ha accompagnati nel cuore del birrificio. Anche qui la regola era ordine e pulizia. Su un lato l’impianto di cottura, tavoli ed altra attrezzatura mentre sull’altro lato una fila di fermentatori e tini di maturazione. Dopo un’introduzione sulla storia del birrificio, una delle prime cose che ci ha spiegato Luca era proprio la disposizione dell’attrezzatura in maniera circolare seguendo le fasi di produzione: partendo da un lato erano disposti mulino e impianto di cottura mentre sull’altro lato fermentatori, maturatori e infine la macchina lattinatrice.

Dato che alla visita c’erano anche persone che non conoscono bene le fasi produttive della birra, Luca ha spiegato anche brevemente come questa viene prodotta in maniera che tutti potessero capire bene le sue pratiche produttive. Mentre ci faceva vedere fermentatori e maturatori ci ha spiegato che tutte le birre passano sempre per entrambi i contenitori in modo da avere un prodotto finale molto più pulito.

A questo punto ha tirato fuori i due pezzi forti della visita. Il primo era l’Hop Torpedo: un contenitore che viene riempito di luppoli, saturato di CO2 e collegato al fermentatore tramite una pompa. Al suo interno la birra verrà spruzzata direttamente sul luppolo, filtrata e riportata nel fermentatore. Questo garantisce un’efficente e veloce estrazione degli oli del luppolo che a livello pratico permettono di eseguire un dry-hopping in poche ore anziché giorni.

Ma dopo aver incuriosito ognuno di noi con questo strumento ha tirato fuori il secondo pezzo forte: in uno dei fermentatori aveva in produzione una nuova birra, anche questa non proprio comune. Si trattava infatti di una Spruce Beer, ovvero una birra prodotta con cime di abete. Luca ha deciso di farcela provare in anteprima direttamente dal fermentatore: una birra molto fresca e leggera dalle note resinose, veramente ottima! Nel momento in cui sto scrivendo quest’articolo la birra è oramai disponibile presso il birrificio con il nome PEÇ (che significa appunto abete in Friulano).

Durante questa degustazione ci siamo presi un po’ di tempo per chiacchierare liberamente tra di noi e con Luca per vedere infine la macchina laminatrice e concludere la visita alla zona produttiva.

Da qui siamo tornati alla taproom, dove ci stavano aspettando tavoli imbanditi e svariati vassoi di formaggi, affettati ed altri prodotti tipici Friulani. Era arrivato infatti il momento del pranzo con degustazione di altre quattro birre:

  • Listen… Can you hear it (American IPA, 6.2% ABV)
  • Point Break (American Pale Ale, 5.2% ABV)
  • Ben Fumade (Rauchbier, 5.2%)
  • Paura Paura (English Porter, 5% ABV)

Durante il pranzo, che oltre agli affettati prevedeva anche un piatto di orzotto e una fetta di strudel, sono passati alla taproom anche tre miei amici che stavano andando a fare una passeggiata in zona, non prima di fermarsi a bere una birra.

A fine degustazione ci siamo spostati all’esterno dato che nonostante fosse oramai Novembre la giornata era soleggiata e molto calda, al punto da stare in maniche corte. Li abbiamo proseguito a chiacchierare per poi assaggiare diverse Pastry Stout prodotte con gli ingredienti più inusuali che un Socio di Homebrewers FVG ha portato dalla Polonia. Visto che eravamo oramai in tema Stout non poteva certo mancare anche un assaggio di P.E.R.L.A., l’imperial Stout del birrificio Bondai.

In tutto questo sono tornati dalla passeggiata anche i miei amici che hanno deciso di fermarsi nuovamente alla taproom per fare una degustazione in parallelo alla nostra.

A fine giornata io e Noemi ci siamo recati all’Osteria da Alvise dove avevamo prenotato una stanza e un tavolo per cena, dato che il giorno successivo volevamo fare qualche escursione sulle montagne della zona. Dopo un’ottima cena a base di Cjarsons e gnocchi di zucca ci siamo goduti una fantastica dormita per riprendere le forze dopo l’intensa giornata.

Giorno 2: Escursioni

La mattina successiva abbiamo caricato le nostre cose in auto per poi fare colazione: anche questa era ottima, niente da invidiare alla cena della sera prima. Da lì ci siamo diretti verso il poco distante monte Tenchia. Dopo aver percorso diversi chilometri su una stradina larga quanto la mia macchina ci siamo incamminati su una strada sterrata (molto più larga!) che godeva di una vista mozzafiato su Sutrio ed altri paesi limitrofi. Qui abbiamo anche incontrato il mio collega homebrewer Lauro assieme alla sua ragazza. Purtroppo non avevamo previsto che a Novembre potesse esserci una giornata talmente soleggiata e calda da stare in pantaloncini e t-shirt (avevo comprato una giacca per l’occasione pensando che farà freddo), e quel percorso aveva il difetto di essere completamente in battuta di sole.

Dopo un’abbondante mezz’ora di camminata sotto il sole il caldo era ormai insopportabile, abbiamo perciò deciso di tornare indietro e recarci al poco lontano parco naturale Monte Terzo, ricco di sentieri che si estendono tra i boschi. Qui abbiamo potuto fare una meravigliosa escursione al fresco del bosco tra alberi e statue intagliate in tronchi di legno disposte lungo tutto il percorso, fino ad arrivare alla malga Lavareit, chiusa in questo periodo, che ci ha regalato un meraviglioso panorama.

Soddisfatti della seconda escursione, dopo un breve riposo siamo tornati lungo il sentiero fino alla macchina per poi dirigerci verso casa. Naturalmente era d’obbligo fermarsi nuovamente al birrificio Bondai per fare scorta di birre da asporto da bere a casa assieme agli amici.

Per concludere…

Bellissima avventura di due giorni che ha unito la mia passione della birra con il piacere della natura. Le giornate erano bellissime, al birrificio è stato tutto perfetto e nulla lasciato al caso, le birre erano fantastiche e curate in ogni dettaglio, e i luoghi della zona esplorati il giorno successivo meravigliosi. Consiglio a chiunque di fare un’escursione in zona anche in giornata fermandosi al ritorno alla taproom di Bondai per qualche birra spettacolare. Spero anche io di tornarci il prima possibile.

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