Gusti di Frontiera 2022

Oramai è già passato qualche mese, ma dato che si è trattato di un’esperienza nuova ve ne parlerò comunque.  Assieme ai ragazzi di Homebrewers Gorizia abbiamo deciso di provare una nuova avventura: partecipare da espositori a Gusti di Frontiera 2022.

Si tratta di un evento enogastronomico che da 17 anni  si svolge a Gorizia e che negli anni si è ingrandito sempre di più fino a raggiungere quest’anno, nonostante il meteo poco favorevole, la presenza di oltre 400 stand e secondo gli organizzatori più di 500 mila visitatori. L’evento si estende per tutto il centro città che per l’occasione viene chiuso al traffico e organizzato in borghi che raccolgono gli espositori delle varie nazionalità e regioni (vi lascio sotto la mappa di quest’edizione pubblicata dagli organizzatori su https://gustidifrontiera.it/it/). Gli stand offrono prevalentemente da mangiare e da bere (sia cucina sul posto che prodotti già pronti) ma non mancano stand di oggettistica tipica delle varie nazioni.

L’avventura è cominciata molto prima dell’evento, in seguito ad una riunione del Consiglio Direttivo di Homebrewers Gorizia che ha deciso di provare a partecipare. Tra i Soci è cominciata subito una raccolta di adesioni creando un gruppo di 12 persone che avrebbero partecipato più o meno attivamente.

 

Organizzazione

Il nostro presidente intanto si era già mosso per informarsi riguardo modalità di iscrizione e costi di partecipazione. Ci siamo ritrovati un po’ in difficoltà con la tariffa da pagare in quanto non abbiamo capito subito che per le Associazioni queste erano diverse rispetto ad attività commerciali. Chiarito il dubbio abbiamo provveduto ad inviare la domanda di partecipazione, e abbiamo ordinato un gazebo 3×3 personalizzato dal sito RayBot.

Intanto nella chat dello staff è partito il dibattito senza freni su quante e quali birre avere a disposizione. Visto che era la prima edizione ed eravamo già sufficientemente inesperti avevamo deciso di non cercare soluzioni per distribuire le nostre birre ma di promuovere birrifici locali che non avessero un loro stand all’evento. Su questo alcuni dei nostri avevano già chiesto disponibilità e la scelta è stata abbastanza veloce: Birrificio Bondai di Sutrio e Birrificio Campestre di Corno di Rosazzo. Le birre sono state anche selezionate abbastanza velocemente, anche se sono state successivamente cambiate per via di disponibilità di attrezzatura e birre stesse.

A loro si è aggiunto anche il Birrificio The Lure, che nonostante avesse un suo stand ci ha fornito alcuni fusti della Pimpa, la Pale Ale che ha vinto l’edizione 2021 del contest in homebrewing Homebrewers Gorizia X The Lure e che prevedeva come primo premio proprio la produzione della birra vincitrice presso il birrificio. Quindi alla fine avevamo anche una nostra birra a disposizione senza alcuna complicazione. In totale avevamo a disposizione oltre 1000 litri di birra (probabilmente abbiamo esagerato un po’, non lo nego).

A proposito dei prezzi invece abbiamo deciso di confrontarci direttamente con i birrifici che hanno già partecipato all’evento e che ci hanno dato consigli perfettamente in linea tra di loro. A questo punto è bastato un po’ di lavoro al PC e il nostro menù era pronto.

Qualcuno potrebbe pensare che oramai era fatta, ma invece nelle retrovie c’era ancora una montagna di lavoro da fare. Il problema principale era capire, dal momento che siamo un’Associazione non-profit, come gestire in maniera corretta la vendita a livello legale. Questo ha richiesto svariate telefonate e visite a commercialisti e agli uffici dell’Agenzia delle Entrate ma alla fine abbiamo sciolto tutti i nodi.

Io e il presidente di Homebrewers Gorizia ci siamo messi a organizzare tutta la parte logistica, compiti di ognuno di noi e turni per allestimento e servizio in base alla disponibilità dello Staff. Ahimé ci sono stati tanti problemi nell’organizzare le persone principalmente a causa di disponibilità indicative e non precise, arrivando anche al punto di dover riprendere le persone in chat per discussioni un po’ troppo accese. Ma con parecchia pazienza siamo riusciti a gestire la cosa organizzando in un foglio di calcolo elenco attività, turni e disponibilità. Non negherò che per un evento di questa portata sincronizzare il lavoro di 12 persone che non danno indicazioni precise riguardo la disponibilità e le attività da fare non è stato affatto facile.

Intanto il Comune ci aveva comunicato l’esatta posizione del nostro stand e fornito indicazioni su come ottenere i permessi per entrare in auto all’interno dell’evento in caso di rifornimento (attività consentita solamente in orari ben definiti). Anche il gazebo era oramai consegnato e abbiamo potuto cominciare a pensare a come allestirlo in maniera definitiva. A tal proposito il comune ci ha anche fornito un regolamento che indicava delle regole ben specifiche come ad esempio zavorrare il gazebo, certificare l’impianto elettrico e proteggere il manto stradale con un’adeguata pavimentazione.

Intanto che aspettavamo indicazioni riguardo l’allacciamento elettrico da parte del Comune, io e il presidente ci siamo mossi per procurarci un’assicurazione per l’evento e le autorizzazioni necessarie per la riproduzione musicale all’interno del gazebo.

Mentre tutti stavano svolgendo i compiti a loro assegnati (forniture, elementi di allestimento, materiale a consumo, ecc.) sono arrivate le indicazioni riguardo l’allacciamento elettrico. Per quest’attività si è proposto il nostro Socio Max che l’ha seguita da inizio alla fine riuscendo anche ad organizzare l’installazione di un impianto elettrico certificato.

Riguardo l’allestimento Giulio, il birraio di Birrificio Campestre, ci avrebbe fornito spine e banconi mentre Luca, il birraio di Bondai, una seconda spina. Alla fine abbiamo dovuto procurarci per conto nostro solamente le bombole di CO2. Riguardo il magazzino fusti invece, questo ci è stato gentilmente fornito dal Birrificio Antica Contea (che era anche nostro vicino di stand), cosa che ci ha risolto un problema non da poco!

 

Allestimento

Arrivata la settimana dell’evento abbiamo cominciato ad organizzarci per l’allestimento dello stand. Il comune aveva fornito indicazioni precise riguardo date ed orari di allestimento, ma recandoci sul posto il primo giorno indicato abbiamo notato che la strada era stranamente ancora aperta al traffico. Dopo essersi recato dai Vigili Urbani il presidente ha scoperto che a loro è stato comunicato di chiudere il traffico in quella via appena dal giorno successivo. Pertanto siamo dovuto tornare a casa a mani vuote e riorganizzarci per il giorno successivo.

Il secondo tentativo è andato meglio e abbiamo potuto montare il gazebo, il menu e l’impianto elettrico. La mattina successiva Giulio ha portato spine e banconi assieme ai suoi fusti, mentre per i fusti di Bondai io, il presidente ed il birraio Luca ci siamo incontrati a Udine per la consegna e per bere una birra assieme al Public House Pub.

Il pomeriggio abbiamo perciò potuto completare definitivamente tutto l’allestimento assieme a un’improvvisazione escogitata da Max per permettere alla gente di bere al coperto visto che le previsioni meteo erano tutt’altro che buone. Durante il lavoro Fabrizio, gestore e cuoco del ristorante Ai Tre Amici di fronte al nostro stand, ci ha gentilmente offerto da bere fermandosi a chiacchierare con noi permettendoci di fare una pausa molto piacevole assieme a lui. A fine serata io, Max e il presidente ci siamo anche concessi una birra di chiusura alla Dinoteca, un’enoteca con ristorante a pochi metri dal nostro stand che offre diverse birre artigianali.

 

L’evento principale

Ed arrivò il giovedì, la prima serata ufficiale dell’evento. Come da previsioni stava piovendo e l’affluenza era un po’ scarsa. Qualcuno ha avuto comunque il piacere di fermarsi da noi ad assaggiare qualche birra. Attorno alle 22 c’è stato un violento acquazzone e il nostro stand si è tragicamente allagato con diversi centimetri d’acqua. Siamo riusciti comunque a chiudere con successo la serata tornando a casa tutti zuppi d’acqua.

Il giorno successivo era un po’ meglio, non era sereno ma nemmeno pioveva. L’affluenza era decisamente migliore, e gli affari andavano molto meglio rispetto la sera prima. Poco dopo l’apertura è passato a trovarci e fare due chiacchiere Giuseppe, il birraio del Birrificio Basei. A pranzo sono passati anche a trovarci tutti i miei colleghi di lavoro che avevano deciso di pranzare tutti assieme a qualche stand dell’evento.

Dopo pranzo purtroppo ha ricominciato a piovere, e tutta la gente che era per le strade stava lentamente sparendo. L’affluenza era tornata scarsa, quindi ne abbiamo approfittato per darci il cambio e fare un giro nelle zone limitrofe al nostro stand. Poco distante c’era lo stand del birrificio sloveno Green Gold gestito dal loro importatore Marko e da Danijel, publican della Birreria Bunker e nostro storico collaboratore ed amico, che ci hanno fatto assaggiare alcune birre molto interessanti. La giornata è proseguita in questo modo fino alla chiusura.

Ma sabato per fortuna tutto è cambiato. La giornata era soleggiata e il centro città era pieno di gente già nelle ore mattutine. Era arrivato finalmente il vero Gusti di Frontiera: solo durante la mattinata sono state vendute più birre rispetto ai due giorni precedenti messi assieme, e l’afflusso di gente non è calato nemmeno per un istante nemmeno nel resto della giornata portandoci la sera a finire i bicchieri grandi. Per fortuna Danijel e Marko sono stati molto gentili e ci hanno prestato diversi pacchi di bicchieri che ci hanno permesso di chiudere la giornata.

Domenica la giornata si prospettava essere la replica di sabato, piena di gente e con un’ottima affluenza. E così è stato. Dato che era l’ultima giornata abbiamo deciso di non sostituire più i fusti dopo pranzo e di applicare qualche offerta per attirare più clienti, idea che il pubblico ha apprezzato parecchio. Nel tardo pomeriggio è passato a trovarci il birraio del Birrificio di Meni invitandoci ad assaggiare un’imperial stout invecchiata quattro anni in botte che avrebbe aperto a breve. Ho accolto l’invito con estremo piacere fermandomi al suo stand ad assaggiarla mentre mi dirigevo a cenare, semplicemente ottima! Poco dopo cena tutte le birre erano ormai sold-out, e abbiamo potuto concludere anticipatamente l’ultima serata.

Il giorno successivo abbiamo cominciato a smontare tutto quanto lasciando per ultimo il gazebo stesso che non poteva essere rimosso finché Giulio del Birrificio Campestre non avrebbe portato via spine e banchi. Solo a quel punto abbiamo potuto smontare tutto definitivamente concludendo ufficialmente l’evento.

 

Conclusioni

A livello personale si è trattato di un’esperienza estremamente costruttiva. Per la prima volta ho avuto modo di partecipare nell’organizzazione di un evento di tale portata gestendo una squadra di persone disponibili in maniera del tutto disomogenea, una sfida difficile ma che alla fine mi ha portato diverse soddisfazioni. Ho potuto constatare che anche in una realtà come un’Associazione, per un lavoro di questo tipo è risultata fondamentale la presenza di un gruppo ristretto che organizzasse e guidasse il resto del gruppo.

A livello di Associazione l’evento è andato benissimo, permettendoci di coprire tutte le spese e di raccogliere un fondo per eventi futuri. Infatti da quest’esperienza abbiamo già pensato diversi miglioramenti allo stand come ad esempio un secondo gazebo da affiancare a quello in possesso e una pavimentazione rialzata per non farci trovare impreparati in caso di piogge torrenziali. Tutto lo staff era felice di aver aiutato e di aver collaborato a quest’evento.

Non sono certo mancati intoppi, polemiche ed incomprensioni, ma tutto è stato gestito alla perfezione anche grazie ad alcuni membri dello staff che hanno dato il 110% per questo progetto.

Una cosa che mi piacerebbe è organizzarsi per tempo con i birrifici e cercare di far produrre le birre ideate dai nostri Soci, anche perché tante persone chiedevano quali birre sono nostre. Sicuramente è un argomento che porterò avanti durante le prossime riunioni dell’Associazione.

Intanto abbiamo organizzato una piacevolissima cena per tutto lo staff alla Dinoteca, una serata spensierata e molto piacevole che ha messo la parola fine a questa meravigliosa esperienza.

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